Mauro Suma, ecco le 10 domande rivolte a Calhanoglu.

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Al netto di qualche ritardo e di qualche tensione, siamo campioni d’Italia e faremo un bel mercato (la mia preoccupazione per Botman, di cui pure avevo apprezzato la pazienza con cui ci stava aspettando, è la stessa di quando non arrivarono Todibo e Simakan). Gli altri si tengano i loro ricicci e i loro debiti.

Veniamo a noi. Mi sono rimaste in sospeso alcune domande e le giro qui.

– Caro Calhanoglu, sono più sinceri i tifosi di prima che con tutto il rispetto per te non riuscivano a dedicarti i cori di un pubblico di bocca buona che era abituato a farli per Kakà e Van Basten, o i tifosi di adesso che ti fanno i cori solo per un motivo, solo per usarti contro i Milanisti?

– Se rosicavi perchè non ti avevamo fatto i coretti, perchè un anno fa hai salutato il Milan scrivendo su Instagram “grazie di tutto”? Non sarebbe stato più autentico e onesto non scrivere nulla? O era il massimo che ti avevano concesso quelli che oggi ti bacchettano per l’intervista turca?

– Ma il buon Petralito e compagnia quando ti hanno portato al Milan, ti hanno spiegato cos’è il Milan o ti hanno detto vieni e basta? Il Milan è un fatto di popolo, di gruppo, di colori, di fuoco, di passione, tu pensi di essere stato in sintonia con tutto questo?

– Quando alla fine del derby d’andata facevi la vittima nel nostro spogliatoio e ti è stato detto con tutta la serenità del mondo “Ma perchè Hakan tu come ti sei comportato quest’estate?”, l’hai finalmente capito che non è sempre colpa di qualcun altro? O non ti è ancora chiaro?

– Ti hanno fatto smentire il riferimento fatto a Inzaghi e hai subito obbedito. Ma tu e loro vi siete forse dimenticati del tuo compagno di squadra? Sì quello che è entrato al tuo posto nel derby di ritorno quando stavate vincendo 1-0…come pensi che si sentirà a leggere che uscito tu ed entrato lui poi la squadra ha perso…come pensi l’abbia presa…riuscirai a capire anche qui che le tue parole e le tue scelte hanno un peso?

– A proposito, piuttosto, nelle partite decisive per il ritorno del Milan in Champions League, il 9 maggio 2021 a Torino contro la Juventus e il 23 maggio 2021 a Bergamo contro l’Atalanta, a me sembra tu abbia giocato in maniera assente, nella testa e nelle gambe. Come mai? O è una mia sensazione sbagliata?

– E’ vero, invocare i cori di insulti contro di te non è stato il massimo. Capisco e condivido. Ma perchè giudichi Zlatan dall’età? Hai controllato su Google che l’ageismo è una discriminazione anche quella?

– In che senso Zlatan non ha mai giocato? Ha deciso con i suoi gol le trasferte di Roma e di Genova e ha fatto l’assist per Tonali in Lazio-Milan. Hai provato a contare e pesare quanti punti decisivi hai portato tu alla tua Inter e Zlatan al suo Milan quest’anno?

– Ho visto che ti sei accostato a Perisic nell’intervista sul derby di ritorno. Ma, secondo te, noi che qua da questa parte siamo e qua da questa parte sempre resteremo, nelle partite decisive per lo Scudetto, temevano i guizzi e lo spirito tuoi oppure proprio di Perisic?

– C’era una volta Clarence Seedorf. Quando è arrivato a Milanello nell’estate del 2002 tutti noi, massì, non vedevamo l’ora di tirargli fuori qualche allusione o qualche frecciatina sull’Inter. Ma lui ci ha detto subito: per chi mi fa domande sull’Inter dieci euro di multa. Sono al Milan e parlo solo di Milan.

Poi si è preso anche lui i suoi fischi dagli interisti, ma non ha mai cambiato linea. Non sarebbe il caso di capirla e di metterne in pratica almeno una di lezione, caro Calhanoglu?