Il retroscena svelato da Sacchi: quasi nessuno lo sapeva

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L’ex presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana, noto come il Cavaliere, è morto quest’oggi all’ospedale San Raffaele di Milano, dove era tornato lo scorso venerdì dopo un lungo ricovero a causa di una polmonite e di una forma di leucemia.

Il leader di Forza Italia aveva 86 anni: nonostante i problemi di salute assai rilevanti, Silvio Berlusconi non intendeva mollare e fino all’ultimo respiro ha continuato a gestire il suo impero creato nel corso degli anni.

Dal punto di vista imprenditoriale ha ottenuto dei successi incredibile e qui entra in gioco, neanche a dirlo, il mondo del calcio, a cui Berlusconi è sempre stato estremamente legato.

In particolare, amava profondamente il Milan, il suo Milan. Tant’è che lo ha preso dalla Serie B, arrivando poi a portarlo nuovamente sul tetto d’Europa. Per chi non lo sapesse ancora, è il presidente più vincente in assoluto della storia del calcio italiano:

Otto Scudetti, una Coppa Italia, sette Supercoppe italiane, cinque Champions League, cinque Supercoppe UEFA, due Coppe Intercontintali e una Coppa del Mondo per club.

Ben ventinove trofei, raccolti tutti col ‘Diavolo’. La storia, nel bene o nel male, non si cancella e le grandi imprese dovranno essere tramandate di generazione in generazione.

Ma sicuramente non è possibile raggiungere la vetta da soli, non a caso in vita Berlusconi si è spesso circondato di persone dal valore molto elevato. Una senz’altro è Arrigo Sacchi, rimanendo in tema Milan.

L’ex allenatore di Fusignano ha guidato una delle truppe rossonere migliori di tutti i tempi e ha rappresentato uno dei segreti del successo del Cavaliere, diventando una delle figure più iconiche del calcio a livello mondiale.

In un’intervista rilasciata ai microfoni di ‘Footballnews24.it’, Sacchi ha svelato un retroscena riguardante proprio colui che è stato suo presidente per diversi anni.

Il 77enne ripercorre il momento in cui fu scelto come tecnico del ‘Diavolo’: “Io avevo già un appuntamento con un altro club di Serie A e Berlusconi mi chiese di rimandarlo“.

Sacchi a quel punto chiamò Ettore Rognoni, all’epoca capo di Mediaset calcio, e gli disse di ringraziare Berlusconi da parte sua, avvisandolo che non avrebbe potuto rimandare l’appuntamento preso.

Rognoni, però, gli fece presente che aveva parlato con Galliani e al 99% era già allenatore del Milan. Ma Sacchi insistette, per non essere scorretto nei confronti dell’altra società.

In seguito avvenne un incontro decisivo in ottica Milan, al quale Berlusconi non partecipò, poiché nel frattempo era partito. Sacchi, inoltre, accumulò esperienza anche nel ruolo di CT, guidando l’Italia al Mondiale USA del ’94.

Gli azzurri, come noto, caddero ad un passo dalla gloria, alzando bandiera bianca ai calci di rigore nella finalissima contro il Brasile.

Berlusconi, dopo l’amarissimo ko, disse a Sacchi l’Italia sarebbe potuta diventare Campione del Mondo, ma l’ex tecnico gli rispose: “Può essere frustrante e pure limitativo”.

“Frustrante lo capisco, limitativo no“, ribatté il Cavaliere. Qualche giorno più tardi il Milan dei fenomeni venne riconosciuto come la miglior squadra della storia del calcio, Sacchi sentì di nuovo Berlusconi e gli ricordò l’uso della parola limitativo.

A quel punto Berlusconi si mise a ridere. Ma questo è soltanto uno dei numerosissimi aneddoti di un’era pazzesca. Riposa in pace grande Silvio.