Krunic: dal top al flop? I possibili scenari.

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La misteriosa caduta di Rade Krunic: dal titolare inamovibile all’ombra del calciomercato. Era inizio stagione e non si parlava d’altro che di Rade Krunic. Intoccabile per Stefano Pioli, titolare fisso in un ruolo mai fatto prima da mediano basso.

Probabilmente le convinzioni del tecnico sul bosniaco hanno anche spinto la società a rifiutare le offerte provenienti dalla Turchia per lui e, contestualmente, a non cercare un altro giocatore sul mercato in quel ruolo, in attesa del rientro di Bennacer. Dall’altra parte i tifosi, mai convinti a pieno delle prestazioni dell’ex Empoli.

Il Fenerbahce ci ha provato concretamente in estate: no secco del Milan e di Pioli, che lo considera(va) un elemento importante della rosa. E infatti i numeri parlano chiaro: fino al 23 settembre, giorno dell’infortunio nel match contro l’Hellas Verona, ha giocato sempre da titolare e a tempo pieno.

Da dopo l’infortunio: 30′ con la Juventus, 77′ a Parigi, 90′ con il Napoli, 45′ con l’Udinese, 6′ con il Psg, 90′ con il Lecce, 6′ con la Fiorentina e 28′ con il Borussia Dortmund (da difensore centrale dopo l’infortunio di Thiaw). E poi cinque panchine di fila contro Frosinone, Atalanta, Newcastle, Monza, Salernitana.

Un minutaggio che è andato via via sempre più scemando, fino all’improvviso stop; ad oggi lo possiamo considerare l’ultima scelta visto il rientro di Bennacer e l’ingresso di Adli nelle partite con Frosinone e Atalanta.

Krunic è rimasto in panchina anche contro la Salernitana nonostante gli infortuni di Pobega e Musah. Un vero e proprio mistero. Che potrebbe spiegarsi solo in un modo: il calciomercato.

In merito Pioli ha risposto dicendo che “è solo questione che c’è qualcuno che sta meglio in questo momento“. Krunic è fra i tantissimi giocatori che hanno subito almeno un infortunio muscolare in questa stagione: una classica lesione al bicipite femorale come tante ne abbiamo viste in questi mesi e in questi anni.

Un problema che ha sicuramente influito ma che non può essere l’unico motivo per questo improvviso cambio di rotta. Non sarà al top della condizione, ma zero minuti in cinque partite (nonostante l’emergenza e a distanza di tre mesi dall’infortunio) sono un segnale forte e inequivocabile.

Dietro a questo mistero c’è indubbiamente il mercato. Krunic ha tanti estimatori in giro per l’Europa: il Fenerbahce continua a spingere e di recente si è inserito anche il Lione.

L’offerta turca, stando alle indiscrezioni circolate in questi mesi, era e forse è ancora molto allettante, ed è questo che probabilmente sta convincendo il giocatore a spingere verso la cessione.

Il problema, però, è che fino ad oggi non sono arrivate offerte concrete al Milan, che lo valuta poco meno di 10 milioni. Forte di un contratto fino a giugno 2025, la società rossonera sta aspettando proposte serie.

E se dovessero arrivare, la cessione del bosniaco sarebbe inevitabile. A quel punto però sarà altrettanto inevitabile un intervento dal mercato per il centrocampo considerando l’infortunio di Pobega (stagione praticamente finita), lo stop di Musah (definito “affaticamento” e i tifosi temono un nuovo caso Kjaer) e l’impegno di Bennacer in Coppa d’Africa (“se mi chiamano, rispondo“, ha detto l’algerino la scorsa settimana).

Al momento non ci sono indiscrezioni su un nome forte per il centrocampo. La priorità di Moncada e D’Ottavio è quella di arrivare ad almeno due difensori: uno di questi può essere il rientro dal prestito di Matteo Gabbia.

Dopodiché, se il Fenerbahce o il Lione dovessero accontentare le richieste rossonere, si aprirà del margine (sia di spazio in rosa che economico) per un nuovo acquisto.

Piace Samuele Ricci del Torino, che però costa. Più probabile una classica pista dall’estero (un giovane in rampa di lancio) oppure un’opportunità di mercato.

Vedremo quello che succederà. Una cosa certa: qualcosa con Krunic è andato storto e la situazione è più che chiara. A meno di ribaltoni, ovviamente. E se le offerte non dovessero arrivare? Allora resterà e si proverà a ricucire.