La Fiorentina torna alla vittoria e lo fa in grande stile, espugnando l’Olimpico con un 2-1 contro la Lazio. Una prestazione convincente per gli uomini di Palladino, che spezzano la serie negativa e rilanciano le ambizioni europee del club.
La partita inizia subito in salita per la Lazio, che fatica a contenere l’intensità della Fiorentina. Dopo soli 11 minuti, un errore di Marusic regala palla a Beltran, che serve Gosens sulla fascia. Il tedesco confeziona un assist perfetto per Adli, bravo a battere Provedel con un tiro preciso.
Al 19’, i viola raddoppiano: Dodo si invola sulla destra e mette un cross millimetrico per Beltran, che non sbaglia e sigla il 2-0. La Lazio è tramortita e rischia il tracollo: un’azione corale dei gigliati, orchestrata da Dodo e Gudmundsson, si infrange sul palo, lasciando l’Olimpico in silenzio.
Nella ripresa, la Lazio prova a reagire con l’ingresso di Rovella e Pedro. I biancocelesti alzano il baricentro e occupano stabilmente la metà campo avversaria, ma le occasioni da rete scarseggiano. Al 63’, la partita si infiamma: Adli, sostituito, si fa ammonire per perdita di tempo e, in un gesto di frustrazione, scaglia il pallone lontano, rimediando un’espulsione diretta.
Tensione e spettacolo nella ripresa, con la squadra di Palladino che resiste e conquista i tre punti.
La Lazio approfitta del momento favorevole e accorcia le distanze con Marusic, abile a capitalizzare una mischia in area. Lo stesso Marusic sfiora il pareggio, ma de Gea compie un intervento prodigioso per salvare il risultato.
Il finale è caotico e carico di tensione. Gli animi si surriscaldano e l’arbitro espelle entrambi gli allenatori, Baroni e Palladino, per proteste reiterate. Nel recupero, Pedro colpisce il palo, sfiorando un clamoroso pareggio per la Lazio.
Al triplice fischio, la Fiorentina può finalmente esultare: il 2-1 consente ai viola di tornare alla vittoria e di avvicinarsi alla zona Champions. Una prova di forza e carattere per la squadra di Palladino, che ora guarda con fiducia al prosieguo della stagione.
