Il nuovo Benzema continua a segnare:Piace Milan

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Il suo sangue aveva il colore del Lione. E il fatto che un liceo del genere abbia buttato via parte del talento di Amine Goiri deve ancora essere digerito dai fan olimpici.Probabilmente un errore in cogestione tra il presidente Aulas, il ds Juninho – bandiera del club – e Rudi Garcia, allora in panchina.

Mettiamoci anche la pandemia, che ha cambiato la stagione agonistica e ridotto le occasioni per valutare meglio. E mettiamoci che il ragazzo, carattere tosto, indispettito dal poco spazio trovati rispetto alle attese, abbia fatto capire che in prestito non sarebbe andato. “O mi vendete o resto qui”.

Il Nizza si è infilato dentro questa diatriba e con 7 milioni ha fatto il colpo. Gouiri nella testa di chi tifa Lione e nei pensieri di chi lo ha giudicato tecnicamente, riconduce a Karim Benzema, non sono solo la storia nel vivaio del Lione e le origini franco algerini a spingare in questa direzione.

Bisogna fare le debite e opportune proporzioni visto il mostro sacro che stiamo scomodando, ma il modo di intendere il ruolo di attaccante centrale è somigliante: Gouiri non riempie solo l’area quando serve ma è un bomber… di regia, uno che sale, fa la sponda, è estremamente tecnico e pulito, nel gesto, nel dribbling, nello scarico.

Arriva il Nizza perché Patrick Vieira ha detto qualcosa che somiglia a un “prendetemi lui”. Gouiri arriva e i 12 gol in 34 partite di campionato sono la prima sottolineatura sulla leggerezza del Lione.

L’intesa con Dolberg si affina pian piano e nella stagione passata, quella con Galtier in panchina, il ragazzo classe 2000 di partite ne gioca 38 e di reti ne segna 10 accompagnate da 9 assist.

Si dice che due indizi facciano una prova. Così è stato per il Rennes che in estate si è presentato dal Nizza con 28 milioni. Materiale per una ghiotta plusvalenza messa in cassa.Nemmeno a dirlo, l’allenatore del Rennes è Genesio, quello che lo fece esordire a Lione:

fosse rimasto lui forse le cose sarebbero andate diversamente da quelle parti, chissà. Comunque Gouiri è a tre gol e tre assist in 8 partite: nell’ultima con il Nantes, domenica scorsa, ha aperto le marcature di testa e ha mandato in gol Terrier per il raddoppio (poi è finita 3-0.

Gouiri non si ferma. E il borsino del mercato sale. Oggi per lui si parla di 40 milioni da portare sull’unghia. Una bella cifra. L’interlocutore, il Rennes, è ancora abbordabile, il ragazzo in Italia ha estimatori top level come Roma, Juventus e Milan.

Attenzione però a due direttrici, ancora non attive in modo concreto: il Real, che il giocatore lo conosce bene, e il Psg dove c’è Galtier. Se il gioco chiama al tavolo due soggetti così la quotazione può sballare. Intanto lui, Amine Gouiri, deve continuare a fare gol.

Eppure nel 2017 il Lione lo aveva messo contratto per tre anni facendolo esordire il 19 novembre, nello 0-0 con il Montpellier (l’allenatore era ancora Genesio) e prolungandogli anche quell’accordo fino al 2021 nell’aprile successivo:

7 presenze in campionato in quella stagione, gli esordi in Europa League e in Champions nel 2019-2020, quando in Ligue 1 ne gioca una sola per un minuto (il tecnico è Rudi Garcia).