Rischia grosso, la versione di Serra non convince.

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Udienza decisiva, ecco il caso che si infiamma dopo la versione di Serra. Il caso Mourinho-Serra continua a tenere banco e con il passare dei giorni si aggrava la posizione del quarto uomo di Cremonese-Roma.

La Procura federale non è convinta dalla sua versione e potrebbe arrivare il deferimento (prima volta per un arbitro dopo Calciopoli), con addirittura la dismissione a fine anno dall’organico degli arbitri di Serie A e B.

Dopo i fatti dello ‘Zini’ di martedì scorso e le audizioni in Corte sportiva d’Appello e in Procura federale, si è optato per la sospensione della squalifica dell’allenatore della Roma per ulteriori valutazioni.

Ma la linea difensiva di Serra per il suo operato non sembra aver convinto gli organi giudicanti. Non convincono nemmeno le dichiarazioni rilasciate a ‘Le Iene’, in cui Serra ha negato di aver rivolto a Mourinho le frasi emerse dalle prime ricostruzioni.

La spiegazione del fischietto torinese, in quell’occasione quarto uomo, che ha sostenuto di aver detto ‘ti stai mettendo lo stadio contro, vai nell’area (tecnica, ndr)’ è stata smentita dall’analisi del labiale effettuata da un esperto in materia, che confermerebbe il ‘Ti stanno prendendo tutti per il c…o, vai a casa’ e dunque lo ‘inchioderebbe’.

La nuova udienza, quella decisiva, in Corte d’Appello federale, si terrà venerdì alle ore 14.30. Agli atti, sarà acquisito, per l’appunto, anche il servizio televisivo de ‘Le Iene’, per fare chiarezza definitiva sulla vicenda.

Gli scenari a questo punto sembrerebbero favorevoli a Mourinho. Il tecnico portoghese potrebbe essere riabilitato con una cancellazione della squalifica, oppure con la riduzione da due giornate a una soltanto.

Anche quella, sarebbe una buona notizia, con lo Special One che salterebbe soltanto Roma-Sassuolo di domenica alle 18, per essere regolarmente in panchina per il derby con la Lazio della domenica successiva.

Serra, invece, come detto, rischia grosso, viste anche le numerose testimonianze pervenute in Procura di quanto avvenuto, anche all’interno degli spogliatoi a gara finita.

Il deferimento e la squalifica metterebbero di fatto fine alla sua carriera. Se invece dovesse essere giudicato innocente, il designatore Rocchi lo rimanderebbe subito in campo.