Pioli boccia il piano di Maldini, il mese della ricostruzione!

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Pioli non si fida più, il Milan è sparito per questo cambia tutto. La difesa non riesce ad opporre resistenza e Tatarusanu ha dimostrato di non essere all’altezza della situazione. Pioli ha provato a mescolare le carte ma le cure fornite al suo Milan malato non sono servite.

Anzi, il Diavolo è apparso anche peggiorato, soprattutto dietro. La retroguardia è davvero da film horror:, sono i numeri a dirlo: 18 gol subiti nelle prime 7 partite del 2023. Una rete ogni 36 minuti.

Ma ci sono altri dati agghiaccianti: il Milan ha subito almeno 4 gol in 2 gare consecutive di Serie A per la prima volta nella sua storia. Era dal 6 aprile 1997, come riporta Opta, che il Milan non prendeva almeno 5 gol in un match casalingo del massimo campionato.

Un’ultima statistica, che fa capire quanto il Milan sia in crisi: era dal settembre del 2019, quando c’era Giampaolo in panchina, che i rossoneri non collezionavano tre ko consecutivi.


Numeri terrificanti che avrebbero messo in discussione qualsiasi allenatore ma il Milan non ha alcuna intenzione di mollare Stefano Pioli. La società si è compattata attorno al suo mister e toccherà a lui trovare le soluzioni per uscire da questa profonda crisi.

Milan, il mercato non dà risposte: Pioli non si fida


Domenica c’è l’Inter e servono le contromisure giuste per non subire l’ennesima valanga di gol. L’idea che sta prendendo sempre più piede è quella di rafforzare il centrocampo, così da poter proteggere una difesa troppo vulnerabile. Ma la domanda è, con quali uomini?


Appare evidente che Pioli sia poco propenso a puntare sui giocatori arrivati in estate. Anche ieri De Ketelaere è stato bocciato dal mister: non era stato certo il peggiore ma è stato il primo a lasciare il campo. Non lo hanno visto nemmeno Adli, Vranckx e Thiaw, come l’infortunato Dest.

Il segnale è chiaro: il mercato di luglio e agosto è stato bocciato. Sono state bocciate le scelte di Paolo Maldini e Frederic Massara, che in realtà la scorsa Primavera avevano deciso di puntare su altro.

Avevano individuato i problemi del Milan ed erano pronti a chiudere per Sven Botman e Renato Sanches, due giocatori che oggi, siamo certi, sarebbero in pianta stabile nell’undici titolare.

Il cambio di proprietà, la lunghissima trattativa per il rinnovo della dirigenza, arrivato solo il 30 giugno, ha creato un danno enorme alla squadra. Il piano B sul mercato, fatto di scommesse, non ha funzionato e purtroppo nemmeno la decisione di puntare su Divock Origi.

Il belga era un piano A, al pari di De Ketelaere, ma fino a questo momento è apparsa una scelta per nulla redditizia. Ieri è arrivato un super gol ma è solo il secondo in stagione. Troppo poco. La speranza è che finalmente sia iniziato il suo campionato. Il Milan ne ha troppo bisogno.