Pare che in Casa Milan le sorprese e i cambiamenti non finiscono, altro ribaltone.
Montagne russe Milan. La squadra di Conceicao fatica a trovare continuità e vive di alti e bassi. Un basso che ha fatto rumore è stato quello di Champions: dopo il pareggio contro la Dinamo Zagabria, che ha impedito ai rossoneri di accedere direttamente agli ottavi, è arrivato il ko ai playoff contro il Feyenoord, l’ex squadra di Santiago Gimenez.
Un 1-0 frutto dell’errore di Maignan che complica i piani europei del Milan e mette in dubbio la conferma di Sergio Conceicao. Arrivato a fine dicembre per prendere il posto di Fonseca, il tecnico portoghese ha avuto un impatto importante vincendo la Supercoppa, poi però non è (almeno finora) riuscito a dare continuità di gioco, prestazioni e risultati alla squadra.
Andamento da montagne russe che alimenta le perplessità sulla sua conferma in rossonero al termine di questa stagione e apre la caccia a quel che potrebbe essere il suo successore.
Su questo si è soffermato il sondaggio lanciato su IG dalla nostra redazione: “Milan, Conceicao lontano dalla conferma con l’attuale rendimento troppo altalenante: a quale allenatore dovrebbero affidarsi i rossoneri nella prossima stagione?”
Con Conceicao via, è Massimiliano Allegri il tecnico che riscuote maggior fiducia da parte dei sostenitori del Milan.
L’ex allenatore della Juventus ha raccolto il 49,1% di preferenze, andando vicino quindi alla maggioranza assoluta. Secondo, ma molto staccato, Maurizio Sarri che si ferma al 22,6% di voti.
Non convincono pienamente, invece, le piste che portano all’estero: se l’ex Barcellona Xavi ha raccolto il 20,8% di preferenze, l’ex Chelsea e Bayern Monaco Thomas Tuchel non è riuscito ad andare oltre il 7,5%.
Le percentuali insomma parlano chiaro, così come è chiara la preferenza del popolo milanista, almeno quello social: per il dopo Conceicao, il nome prescelto è quello di Massimiliano Allegri.
Il toscano ha già vinto uno scudetto con i rossoneri ed è stato spesso accostato ad un ritorno quando si parlava dell’esonero di Fonseca. Ora, con sei mesi di ritardo, può essere la scelta giusta.