Kalulu svela la storia del suo passato, impressionante!

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In questa stagione tra tutte le sorprese c’è sicuramente anche quella di Kalulu. Nella stagione precedente ha avuto delle prestazioni molto buone, si è ripetuto senza dubbio anche in questa stagione, anche migliorando. Nessun dubbio sulle sue capacità.

Schierato difensore centrale oppure terzino destro, il francese sa offrire sempre un ottimo rendimento. Stefano Pioli ripone grande fiducia in lui, diventato un vero beniamino per i tifosi rossoneri grazie alle sue tante buone prove in campo.

Quanti nell’estate 2020 pensavano che quello sconosciuto ragazzo arrivato a parametro zero dal Lione riuscisse a ritagliarsi un ruolo importante in squadra e ad entrare nel cuore dei milanisti? Nessuno poteva immaginare che ce l’avrebbe fatta.

Grandi meriti del suo ingaggio sono di Geoffrey Moncada, Paolo Maldini e Frederic Massara. Poi mister Pioli è stato bravo a valorizzarlo.


Milan, Kalulu intervistato da Pellegatti


Kalulu ha concesso una bella intervista a Carlo Pellegatti e ha spiegato di aver iniziato a giocare a calcio grazie ai suoi fratelli, Aldo e Gedeon: “Sì, quando sei piccoli vuoi sempre fare quello che fanno i grandi. Sono un esempio e allora grazie a loro ho cominciato.

Mi hanno aiutato a non commettere degli sbagli, la loro esperienza è stata importante. Quando sei piccolo sogni di diventare un calciatore, ma quando vedi un tuo fratello giocare la Champions League dici che vuoi fare veramente questo”.

Pierre racconta come ha vissuto il fatto di sapere che il Milan lo voleva: “È stato un momento strano. Sapevo che mi volevano delle squadre importanti, poi ho saputo del Milan. Quando mi hanno chiamato Maldini e Massara ho capito che era tutto concreto e reale”.


Successivamente il francese ha parlato del suo ruolo, dato che è arrivato a Milano come terzino e poi si è rivelato anche un buon difensore centrale: “Da tutta la mia carriera mi viene chiesto dove preferisco giocare. È l’allenatore ad avere la risposta a questa domanda.

Io faccio tutto per essere forte e importante per tutte le squadre. L’importante è essere negli undici titolare. Da centrale dai un’impressione diversa, anche a livello mentale è diverso rispetto a quando giochi terzino. ”.

Tony Parker, presidente del Villeurbanne, ha cercato di convincerlo a rimanere a Lione: “Mi ha parlato tanto al telefono e personalmente. La decisione era difficile, soprattutto quando devi lasciare il tuo Paese.

La chiamata di Parker mi rende orgoglioso, è una persona importante per lo sport e che ha fatto la storia del basket francese. Se mi chiama, vuol dire che ho qualità importanti e ne sono orgoglioso”.