Quando inizia a correre, non c’è niente da invidiare a Neymar, Mbappe o chiunque altro. Grazie a un rigore vinto ea un assist, Rafael Leao ha mostrato alla Dinamo quanto sia utile per la squadra.
Tuttavia, con 1,5 milioni di euro a stagione, è tra i giocatori più pagati. Il suo rinnovamento sta diventando un problema. Il club gli ha offerto 6 milioni a stagione per 5 anni, mentre la clausola da 150 dovrebbe andare a 250 milioni di euro.
Ma la situazione non è così semplice. Leao sostiene di essere pagato 7 milioni di euro a stagione, cifra che gli sarebbe garantita senza problemi in qualsiasi altro big d’Europa.
L’altra richiesta, anche se non ufficiale, è che il Milan ripaghi i 9,5 milioni di euro che deve allo Sporting Lisbona per la risoluzione unilaterale del contratto di 3-4 anni fa.
I fuoriclasse d’Italia stanno lavorando da settimane per convincere il portoghese che non sembra affatto confuso dai milioni che gli girano intorno e continua ad essere distruttivo in campo.
Un giorno fa Paolo Maldini ha rivelato che sono iniziate le trattative sui rinnovi di diversi giocatori, tra cui Leao. Ha inoltre precisato che per raggiungere un accordo è necessaria la volontà di tutte le parti.
Non ci sono più parole, ma si è capito che il vociferato accordo non è poi così vicino, poiché è facile intuire che le esigenze economiche di cui sopra potrebbero esserne la causa. Sulla situazione di Leao, il direttore di “Djallit” è intervenuto su “La Gazzetta dello Sport”, chiarendo:
“Non sono arrivate le offerte scritte ufficiali del Chelsea. A livello informale, qualcosa è venuto fuori. Ovviamente è stato respinto. Rafa sa che per diventare più forti la soluzione è restare con noi. Siamo una squadra giovane e in crescita. È molto giovane e deve ancora imparare molte cose.
Se qualcuno viene da un livello più alto del Milan, penso che sia anche normale accettare l’invito a volare.
Ma al Milan abbiamo intenzione di fare grandi cose e crescere con essa. Se dipendesse da me non lo lascerei andare, ma è inutile essere romantici. Quando raggiungono determinati numeri, non ci sono giocatori invendibili.
