Atalanta-Milan 1-1 ecco le pagelle!

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Arrivano le pagelle per il match di sta sera, per i rossoneri che tornano a casa con un amaro pareggio. Bennacer il migliore in campo tra i suoi, complice anche il gol segnato, male l’attacco apparso bloccato.

Maignan 6,5: sul gol non ha colpe vista la deviazione decisiva di Kalulu, gioca d’anticipo insieme ai due centrali nel chiudere i lanci in profondità della Dea.

Calabria 6: una prova sufficiente per il capitano rossonero. (84′ Florenzi sv)

Kalulu 6,5: la sua sfortunata deviazione stava per costare la sconfitta al Milan. Per il resto contiene bene, insieme al suo compagno di reparto, il sempre strapotente Zapata.

Tomori 6,5: come Kalulu gioca una gara attenta e priva di errori. Bravo ad ingabbiare i sempre sguscianti inserimento dei Bergamaschi.

Theo Hernández 6,5: attacca ma non ferisce. Il suo apporto è sempre straordinario, semplicemente oggi chi doveva assisterlo non era in giornata.

Tonali 5,5: Gara attenta ma con qualche sbavatura per Tonali che non si prende la sufficienza solo perché sappiamo che può dare molto di più anche quando i minuti nelle gambe non sono ancora al 100%. Imperdonabile l’errore a tu-per-tu con Musso su assist (molto bello) di De Ketelaere.

Bennacer 7: il migliore in campo, di gran lunga, dei rossoneri questa sera. Scende in campo con la voglia di far bene e lo fa con un gol strepitoso da fantasista puro.

Messias 5,5: l’errore nell’occasione avuta nel primo tempo gli costa un voto. Se il suo mancino a tu-per-tu con Musso fosse stato più preciso la partita sarebbe stata totalmente diversa. (66′ Saelemaekers 6)

Brahim Díaz 5: Ingabbiato. Se con l’Udinese il suo fisico minuto e sgusciante erano stati un’arma, contro la fisicità dell’Atalanta è stato un vero fallimento. (58′ De Ketelaere 6)

R. Leão 5,5: ha il merito di far ammonire quasi interamente la difesa della Dea, per il resto non incide mai. (66′ Origi 5,5)

Rebić 5,5: batte e si sbatte, ma il “non dare punti di riferimento” questa volta ha confuso anche i suoi compagni. Era difficile trovarlo in posizioni realmente pericolose e spesso si perdeva nei contorni di campo. (58′ Giroud 6)