Milan, sogno sfumato all’ultimo: il grande ex dice no!

Sembrava tutto apparecchiato per il grande ritorno, ma ora il Milan rischia di veder svanire un colpo che pareva già chiuso. La situazione si complica improvvisamente.

Dopo l’amara delusione dell’ottavo posto in campionato, la stagione del Milan è stata bollata da molti – tifosi e media in primis – come un fallimento sportivo. In un club della storia e dell’ambizione rossonera, risultati del genere non possono passare inosservati, né tantomeno impuniti.

Nonostante gli investimenti sul mercato non siano mancati, troppe decisioni si sono rivelate sbagliate. Alcuni errori erano stati previsti, a partire dalla controversa scelta dell’allenatore: l’ingaggio di Paulo Fonseca è sembrato da subito un salto nel vuoto, specialmente considerando che in quel momento erano ancora liberi tecnici di alto profilo come Antonio Conte e Massimiliano Allegri – quest’ultimo poi tornato alla guida di un top club l’anno seguente.

La sensazione diffusa è che la gestione sportiva del club sia stata inadeguata, con figure chiave, come l’amministratore delegato Giorgio Furlani, finite nel mirino per competenze ritenute non all’altezza.

Proprio per questo motivo, la proprietà ha deciso di rafforzare il management: è arrivato Igli Tare nel ruolo di direttore sportivo, portando con sé esperienza e visione.

Tuttavia, l’arrivo dell’ex Lazio non ha comportato un ridimensionamento del potere decisionale di Furlani, che continua a mantenere una posizione centrale.

In questo contesto si è parlato molto anche di un possibile ritorno di figure storiche, per dare solidità e identità all’ambiente. Uno dei nomi più caldi è stato quello di Massimo Ambrosini, per cui si era ipotizzato un ruolo da club manager, ponte tra squadra e società.

Tuttavia, non si è andati oltre i sondaggi: l’ex capitano è rimasto fedele al suo ruolo di commentatore televisivo, diviso tra DAZN e Amazon.

Ben più concreto è sembrato invece il possibile ritorno di Adriano Galliani, che avrebbe rappresentato una svolta dirigenziale di grande impatto. Si era parlato di un incontro con Gerry Cardinale, con tanto di accordo informale già raggiunto.

Dietro questa mossa ci sarebbe stato anche lo zampino di Zlatan Ibrahimovic, oggi figura chiave nella gestione RedBird, che avrebbe spinto per riportare in rossonero un uomo di esperienza come Galliani.

Tuttavia, l’attuale AD del Monza è ancora vincolato alla società brianzola, e il suo ritorno al Milan dipende direttamente dalla cessione del club da parte di Fininvest.

L’accordo con il fondo americano Beckett Layne Ventures (BLV) prevede la cessione iniziale dell’80% del Monza per 45 milioni di euro, con il restante 20% da trasferire entro giugno 2026. Ma al momento, secondo La Gazzetta dello Sport, BLV avrebbe versato solo 3 milioni di euro: ne mancano 27 per completare la prima fase del closing.

Dalle parti coinvolte filtra ottimismo, ma finché l’operazione non sarà conclusa, Galliani resterà a Monza. Solo a quel punto si potrà capire se ci sarà spazio per un suo ritorno a Milano e in quale veste – si è parlato, per ora, di un possibile ruolo da super consulente

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